motociclista
Ridimensioniamo subito il termine: più che motociclista, termine che evoca personaggi semi-mitologici lanciati a 300 km/h in scintillanti tute di pelle, la definizione più calzante sarebbe "appassionato di veicoli motorizzati a due ruote, preferibilmente vecchi".
Dopo il classico 125cc, un must degli anni '80, la passione per la moto rimane dormiente per risvegliarsi prepotentemente qualche anno dopo, arrivando all'acquisto di una Honda CB350 Four del '74: le cause contingenti dell'acquisto, le sue modalità e le mie prime esperienze col mezzo sono ben documentate nel breve racconto dal titolo "E' bella, la mia moto", che è stato ripreso anche in un articolo di Motosprint n.28 (15/21 luglio 2003).
DIMENSIONI:
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CARBURANTE E
LUBRIFICAZIONE:
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TELAIO:
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MOTORE:
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ACCENSIONE:
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Per non smentire l'ingegnere che è in me, la manutenzione della motocicletta la faccio da solo, fino a dove mi è possibile; non solo sostituzione pastiglie e ganasce dei freni, olio e filtri vari, ma ho rifatto anche la frizione, registrato le valvole, cambiato le puntine...
Negli ultimi giorni della sua vita il CB350F ha cominciato a dare problemi di avviamento, di minimo, di rumore di ferraglia, di fumo azzurrino (e intendo NUVOLE di fumo, tanto che da fermo al semaforo sembravo intento in un feroce burn-out della gomma posteriore!!). La diagnosi è stata: motore da rifare, rettifica e quattro pistoni nuovi. Ho rinunciato, troppa spesa... Una volta esaurita la vita utile del mezzo è arrivato a casa mia un carro alato con scritto Ducati Racing Lecco che l'ha portata in paradiso...
Una volta riacceso e consolidato il sacro fuoco dei motori, il mio garage si è arricchito del potente mezzo che cavalco abitualmente, una Honda VF400F dell'86, alla quale sono doppiamente legato per motivi affettivi (è un regalo) e famigliari (il precedente proprietario è mio cugino).
DIMENSIONI:
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PRESTAZIONI:
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Questa moto meravigliosa è un prodigio della scienza e della tecnica, racchiude in sé un gran numero di innovazioni (questo modello uscì nel 1983): freni a disco idraulici racchiusi in una "carena" chiusa, liquido refrigerante che scorre all'interno del telaio, frizione a comando idraulico... Questa arzilla vecchietta, dal basso dei suoi 399cc di cilindrata (4 cilindri a V di 90°, doppio albero a camme in testa) è completamente originale, oltrepassa i 100 km/h in un istante, consente di viaggiare in tutta tranquillità e sicurezza a 150 km/h per chilometri e chilometri e può toccare i 190 km/h!!! Il tutto senza mai lamentare nessun guasto o noia meccanica di rilievo... se escludiamo il debutto in società della mia moto, avvenuto ad una cena fra colleghi che a fine serata si sono tramutati (grazie ai torrenti di alcool che scorrevano nelle vene) in Meccanici Honda per tentare di far ripartire la poverina che non ne voleva sapere di andare in moto (d'altra parte lo spettacolo di una mezza dozzina di tecnici ubriachi che tentano di risolvere un guasto meccanico sono uno spettacolo che mi ha ripagato dello smacco subito).
Da qualche tempo a questa parte la Bestia ha cominciato ad avere noie di raffreddamento: dopo chilometri e chilometri di strada, basta fare un po' di coda in città o fermarsi un po' troppo a lungo al semaforo e il termometro schizza in zona rossa! Inoltre ho rotto il paraolio dell'ammortizzatore anteriore sinistro, cosicchè funziona un solo stelo. E' in queste condizioni che la moto ha portato in Sardegna due persone più un congruo bagaglio, riportando il tutto felicemente a casa dopo 1200 km!!
Le ultime arrivate nel mio affollato garage non sono propriamente moto, quindi hanno una pagina tutta per loro.