SIGMA D35

 

    Dopo un paio di acustiche così così, nel novembre del '95 ho pensato di mettermi a posto per la vita con una chitarra un po' seria. Sono andato a Bologna da Tomassone, gli ho spiegato più o meno di cosa avevo bisogno. Lui mi ha messo una chitarra fra le braccia e mi ha detto: "Questa è la tua chitarra. Adesso giri per il negozio, guardi le altre e provi tutto quello che vuoi, ma poi prenderai questa". Beh, è stato proprio così!!

    La mia chitarra è praticamente una Martin D35 con qualche fronzolo in meno per poterla vendere ad un quinto dell'originale: dove la Martin ha fasce e fondo in palissandro brasiliano massello, la Sigma usa lo stesso legno ma multistrato; dove il manico della Martin è ricavato da un unico pezzo di mogano massiccio, la Sigma lo ha diviso il tre pezzi incollati (paletta-manico-tacco); dove gli intarsi della Martin sono in madreperla, quelli della Sigma sono in plastica. Le cose importanti però ci son tutte: la liuteria fine e precisa, un manico dritto e veloce, il fondo in tre pezzi, ma soprattutto un piano armonico in abete massiccio (non compensato) identico a quello della costosa sorellona. Questo piano armonico, oltre a sparare un suono definito e potente, migliora il suono della chitarra invecchiando: dopo quasi dieci anni ho notato che il suono acustico si è un po' più ammorbidito ed arrotondato a tutto vantaggio del timbro e del sustain... chissà cosa sarà fra altri dieci anni!!!

    Questa chitarra era disponibile solamente in versione acustica; tre mesi dopo l'acquisto sono tornato a Bologna per fare installare da Tomassone un trasduttore piezoeletrico Fishman Matrix sotto al ponte. Il lavoro finale, che non avrei affidato a nessun altro, è perfetto, sia a livello sonoro (ottimo suono elettrificato e nessuna perdita del timbro acustico) che visivo (l'intervento è invisibile dall'esterno e completamente reversibile, consentendo la disinstallazione del trasduttore per tornare allo strumento puramente acustico).

 

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