ROLAND JUNO-106
Il sintetizzatore degli Dei!! Nato nel 1985, quando la Yamaha aveva già messo sottosopra il mercato con il DX7 e poco prima che la Roland stessa svelasse il D50, unisce un grande cuore analogico ai vantaggi delle moderne (per l'epoca) tecnologie digitali. La generazione delle forme d'onda è analogica, la stabilità dell'intonazione (grande problema dei synth analogici) è tenuta sotto controllo digitalmente (DCO= Digitally Controlled Oscillators). La sezione filtri non ha nulla da invidiare ad un Moog: filtro analogico LP a 4 poli (-24dB/ottava) con risonanza controllabile da zero all'autoscillazione, più uno strano filtro HP per applicazioni particolari.
Tutta questa potenza di generazione sonora analogica è supportata dai pregi del digitale: ogni suono può essere salvato e richiamato grazie a 128 patch (64 preset, 64 user), ogni controllo effettuato su qualunque manopolina, slider o tasto viene trasmesso via MIDI, quindi può essere salvato, editato e richiamato attraverso un sequencer.... scusate se è poco!!!! La Roland all'epoca ha voluto conservare anche qualche lato divertente e bizzarro, del tipo che il salvataggio delle patch si effettua su cassetta... si, proprio come lo ZX Spectrum o il Commodore 64, con tanto di doppia presa pentapolare sul pannello posteriore!! Fortunatamente è possibile salvare i suoni anche attraverso un più salubre MIDI Dump via SysEx, ma forse il Dottor Roland non ci aveva neanche pensato...
Nonostante siano passati quasi vent'anni, la Juno-106 occupa un posto fisso nel rack di gente come Fatboy Slim, Vince Clarke, Moby, Underworld, Leftfield, Fluke, Depeche Mode, The Prodigy, Chemical Brothers...
Polifonia: | 6 voci |
Oscillatori: | DCO: saw, pulse, square, noise |
LFO: | rate e delay |
VCF: |
high pass, 24 dB/oct, non risonante - low pass, 24 dB/oct, risonante |
VCA: | ADSR con livello e gate |
Tastiera: | 61 tasti (5 ottave) |
Memorie: | 128 patch |
Controllo: | MIDI |
Effetti: | chorus |